Evoluzione della specie: i nuovi nonni

Sono a pezzi. Dopo una mattinata a sgambettare con mia madre per la città non mi reggo più in piedi.
E’ che mia madre è una camminatrice instancabile e quando è a Milano gira come una trottola mossa dalla smania di soddisfare tutta una serie di curiosità di cui ha preso nota nei mesi in cui è rimasta al paesello: ha letto su Io Donna che hanno aperto una succursale di quella tal pasticceria napoletana rinomata? ovvio che deve andare a provare se la qualità delle sfogliatelle è identica. E’ uscito un film che in provincia non verrà mai distribuito? ora che è in città non può perderselo!
Voi credete che il solo obiettivo dei nonni materni dei miei figli, quando sono in visita, sia rivedere gli adorati nipoti e invece posso dirvi che quella è solo una voce nella lista di cose da fare.
Al rito dell’andare a prenderli a scuola non rinunciano, è vero. Per il resto, la giornata è perlopiù dedicata a mille attività nipoti-free.
Pensate che quando i bambini vanno a trovarli al paesello sia diverso? Aimè, no: ognuno ha i suoi interessi da coltivare, il lavoro, le incombenze varie, gli amici da vedere.
E’ come se quei due – i miei genitori, intendo – avessero vissuto in apnea per tutti gli anni della mia infanzia, adolescenza e prima giovinezza e una volta che mi sono trovata un lavoro, un marito e ho fatto dei figli hanno buttato fuori tutta l’aria trattenuta nei polmoni, dichiarando: ok, quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto, ora pensiamo un po’ a noi. Anzi, l’arrivo dei nipoti ha segnato per loro l’inizio di una nuova giovinezza: possono vivere finalmente spensierati, come se si sentissero finalmente deresponsabilizzati del ruolo di genitori presenti e accudenti.
 
Non che non amino fare i nonni anzi, quando stanno coi nipoti sono premurosi, affettuosi, giocherelloni, solo che non amano starci a oltranza, non è la loro massima aspirazione come ho sempre pensato che fosse.
Mia madre è stata una super mamma, lavorava eppure era sempre presente, attenta alle mie cose, paziente, mai una volta che si distraesse da ciò che mi riguardava: compiti, amicizie, interessi, torte di compleanno da infornare. Lei aveva tutto sotto controllo e sempre il sorriso sulle labbra. Una mamma MAMMA, insomma.
Se glielo chiedi, lei ti dice candidamente che ha sempre amato fare la mamma, un ruolo che l’ha sempre fatta sentire realizzata; fare la nonna non si può dire che abbia per lei lo stesso peso.
Sono lì che cerco di farle capire che mi farebbe comodo oltre che piacere che venisse a trovarci più spesso ma lei ne ha sempre una: la rimpatriata con la sua compagna di università, la tragedia greca a Siracusa, le prove del corso di teatro E mio padre? lavora, quindi è pressoché inafferrabile senza dover neanche inventare scuse, 30 anni fa come oggi.
 
Ma i nonni che non vedono l’ora di passare del tempo assieme ai nipoti, che li portano al cinema o a vedere i treni, che ci giocano insieme senza guardare l’orologio, che fine hanno fatto? 
La verità è che io guardo troppi film…
 
 

 

Article Tags : ,
Related Posts

Discussion about this post

  1. Drusilla Galelli ha detto:

    Che dire…Io sono fortunata, mia madre è una vera nonna. Quindi, mi aiuta un sacco con i bambini e in casa, ma giustamente ha degli appuntamenti irrinunciabili come l&#39;aperitivo il venerdi con le amiche e il sabato sera fuori a cena o al cinema con altri amici. Io la adoro!!!<br />

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

css.php