La musica che gira intorno

Devono avermi vista sull’Intercity diretto a Milano, con la fronte appoggiata al finestrino, il sorriso accennato di chi non teme nulla perché ha 20 anni e il mondo in mano, e nel lettore CD un’antologia di Vasco di quelle fatte apposta per i lunghi viaggi in treno.

Devono avermi vista nella sala d’attesa di un ambulatorio aspettare il mio turno senza smaniare, felice di avere il tempo di ascoltare ancora una canzone sull’ipod Mini rosa confetto, quello comprato sull’Apple store appena è arrivato in Italia e subito riempito di tutte le canzoni strappacuore, di quelle che ti riportano con la testa alle vacanze appena passate e di quelle che ti fanno dimenticare che sei dal dentista.

Devono avermi vista sfrecciare in bici sulla strada che da scuola mi porta ai miei impegni della mattina, coi capelli al vento e la testa che ondeggia al ritmo della colonna sonora di Glee, mentre i pensieri scorrono liberi, come libera mi sento io quando sono in sella alla mia bici.

Devono avermi vista su tapis roulant della mia piccola palestra, correre come se non ci fosse un domani, con le endorfine che salgono al ritmo di una canzone sudamericana ultra kitsch, sognando il didietro di Belen – ché è già giugno e io non sono per niente pronta per la prova costume.

Devono aver capito che io senza la musica nelle orecchie, dovunque, compagna costante e irrinunciabile dei miei momenti solitari, non ho mai saputo stare, perché mi hanno regalato delle cuffie stratosferiche. Roba che quando le ho avute tra le mani tra un po’ mi commuovevo. Delle cuffie che non cadono dalle orecchie se corri o se salti, che ti fanno sentire il suono pulito della tua musica ma non ti isolano completamente, specie se sei in bici. Che le comandi con dei tocchi leggeri. Che hanno una vocina che in perfetto accento british ti dice quanta batteria hai a disposizione. Che sono wireless, senza fili. E che se ti chiama la scuola perché tuo figlio ha mal di pancia prendi la telefonata con un altro tocco leggero. Che sono pure a prova di sudore da tour de force pre-prova costume. E che ti fanno venire voglia di andare in palestra anche se sei pigro come me.

 

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