(Borgo Egnazia – Puglia) Vacanza o “rehab”?

Chi era quello che diceva che le vacanze con bambini piccoli non possono chiamarsi vacanze perché in sostanza si viene relegati al ruolo di chauffeur e badanti 24/7, che neanche una spiaggia tropicale e un mare verde smeraldo possono restituirti la poesia, tanto li vedi giusto due ore la mattina, dalle 8 alle 10? Ah, sì, ero io. Bè, ho cambiato idea!
Qualche tempo fa lessi su Harper’s Bazaar UK di un resort in Puglia, a Savelletri di Fasano (BR), tale Borgo Egnazia, che oltre ad essere bellissimo era anche un luogo di vacanza perfetto per le famiglie. Poco dopo trovo per caso un’altra recensione simile su In Style e poi ancora un’altra su una rivista francese. Questo è un segno! -mi dico. Devo assecondarlo!
Curiosa come una scimmia, decido: il mio buen retiro per l’estate 2013 sarà Borgo Egnazia.
Parto disillusa e pronta a trovare un bell’albergo come ne ho visti tanti, ospitale e comodo, con personale attento e servizievole, come ce ne sono altri.
Arrivo finalmente in questo vero e proprio borgo in pietra costruito dal nulla, che si ispira a un villaggio contadino di inizio secolo ma che è talmente curato nei particolari da catapultarti nella Puglia di un secolo fa, tra distese di ulivi e terra rossa.
Il tempo di entrare e le angosce del lavoro, la fatica del viaggio, i pensieri negativi e lo scetticismo verso il posto stesso si dissolvono nell’aria tiepida, ferma e rassicurante di quell’inizio di agosto. 

Borgo EgnaziaBorgo EgnaziaBorgo Egnazia 
Non vi annoierò con la descrizione della struttura (elegante ma sobria, senza ridondanze né eccessi), non vi descriverò le tante facilities per chi come noi viaggiava con 2 bambini sotto i due anni (un baby club affidabile e attrezzatissimo che accoglie marmocchi da 0 anni in su; scaldabiberon in camera; prodotti Babykel in bagno, accanto a quelli d’ordinanza; una enorme piscina calda che degrada fino a riva creando una sorta di bagnasciuga dove puoi piazzare il tuo piccolo di 9 mesi senza che si suicidi appena giri lo sguardo; un parco giochi e un ristorante per bambini che ti prepara anche il famigerato passato di verdura per le pappe; un servizio di babysitting a qualsiasi ora del giorno e della notte; un ristorante – dei 3 tra cui puoi variare – elegante ma con un occhio agli spazi, pensato quindi per accogliere passeggini e bambini in monopattino senza che gli ospiti degli altri tavoli si sentano importunati).Borgo EgnaziaBorgo Egnazia 
Borgo EgnaziaBorgo EgnaziaBorgo Egnazia

Preferisco indugiare sulle sensazioni positive che mi ha lasciato questo posto, sulla pace che ti mette addosso, sull’impressione di essere sempre da soli anche se la struttura è fully booked, sul fatto che non ti sentivi mai abbandonato a te stesso ma parte di una comunità fatta dagli ospiti e dal personale, sempre attento, sorridente e disponibile; che non ti stancavi mai della bellezza di essere immerso nella natura e non in una fintissima colata di cemento, seppur di lusso.
Io e Enne? riposati e in pace col mondo come neanche durante la nostra luna di miele. Borgo Egnazia

Vado via da Borgo Egnazia con una sensazione molto vicina a quella che può avere avuto Lindsay Lohan quando ha lasciato il centro di rehab: smarrimento, malinconia, panico, vertigini. Tutto ciò che pensi è: “io voglio restare qua dentro, non sono sicura di riuscire ad affrontare il mondo là fuori!”
No, non credo che esistano altri posti come quello. Non in Italia, almeno.Borgo Egnazia Temo che avrò bisogno di un altro ciclo di “disintossicazione” anche la prossima estate….

Borgo Egnazia Momsabouttown

 

 
 
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Discussion about this post

  1. Mimma Zizzo ha detto:

    E io verrò con te! mi hai convinta…giro link al marito.<br />vale tutti i soldi che costa , che non sono pochi!!!<br /><br />

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