Le dipendenze

Enne: “Che stai facendo lì nascosta dietro la porta?”
Io: “Chi…io? non sono nascosta dietro la porta, mi ero solo fermata un attimo a guardare il telefono per il corridoio…stavi giocando così bene coi bambini, che non volevo disturbarti!”
Enne: “A chi scrivi?”
Io: “A nessuno, sono su Instagram”.
Enne: “Cos’è Instagram, quella roba delle foto?”
Io: “Esatto, Instagram è quell’applicazione che ti permette di rendere le tue foto poetiche ed evocative applicando dei filtri per poi condividerle”.
Enne: “E dopo che hai condiviso le foto che succede?
Io: “Niente, ti godi il semplice piacere della condivisione, guardi le foto degli altri, metti like, lasci commenti. Instagram è un social network e per la cronaca è il mio preferito. Ah, già, per te i social sono una pura aberrazione, neanche sei su Facebook!”.
Enne: “Dunque sei nascosta dietro la porta da un’ora al buio a guardare le foto degli altri? E che ci trovi di tanto bello?”
Io: “Se la metti così mi fai sembrare una guardona…si vede proprio che vieni dalla scuola del Blackberry, non puoi capire. Si da il caso che a me ispiri un sacco guardare le foto belle che fanno gli altri. Cosa vuoi che ti dica, avrò un animo creativo! E comunque sappi che questa donna, io, tua moglie, ha del talento e su Instagram pubblica delle foto niente male. Ho ricevuto apprezzamenti da Instagrammers australiani, cinesi, coreani! Pensa che tra i miei followers c’è una mamma giapponese che ha postato la foto della versione in giapponese del libro Piccolo blu piccolo giallo! Buffo, no, che quel libro sia stato tradotto anche in Giapponese? Allora io ho postato la foto della versione originale, quella in italiano.”
Enne: “Ah…vedo che ti diverti con poco! Allora visto che per stasera la TV mi pare che non ti interessi, mentre tu posti e guardi le foto degli altri io mi guardo la partita”.