Quando la mamma si ammala

Quando sei madre di due bambini sotto i 6 anni una delle cose peggiori che può capitarti è quella di…AMMALARTI. 

Perché finché si ammalano i figli, in un certo senso sai che è tutto sotto controllo: ci sei tu a curarli e ad accudirli fino a che non guariscono mentre nel frattempo ti occupi della logistica come uno stratega, spostando appuntamenti, fissando visite dal pediatra, facendo i raid in farmacia. Del resto, diventando madre, è come se avessi fatto un master nella gestione delle emergenze.

Ma se succede che i tuoi figli, a furia di baci e sorsi d’acqua bevuti inavvertitamente dallo stesso bicchiere, l’influenza del momento la passano a te, bè…quella è un’eventualità che non augureresti neanche al tuo peggior nemico.

Tu ti senti uno straccio, hai i brividi di freddo, non ti reggi in piedi dalla debolezza; la febbre alta ti ottunde il cervello e tutto quello che vorresti fare è metterti a letto e restarci a oltranza. Ma non puoi, perché i tuoi figli sono vispi e arzilli come al solito e non sono disposti a mostrare grande solidarietà verso la tua condizione. 

Del resto provate a dire a due bambini sotto i 6 anni “shhh, la mamma non sta bene, che ne dite di giocare un pochino in camera vostra in silenzio mentre lei si riposa?“. Con tutta probabilità a giocare da soli ci proveranno ma durerà 6 minuti, allo scadere dei quali ecco, puntuale, l’urlo “mammaaaa”.

E mentre tu speri di poter startene distesa immobile a guardare il soffitto cercando di smaltire la febbre alta e il raffreddore che ti affligge e ti fa parlare come Paperino loro, come calamitati da un magnete invisibile, si materializzano nella tua camera. O peggio: te li ritrovi sul letto che saltano sulle tue costole indolenzite. “mamma, ti facciamo compagnia“.

Se poi il fato, avverso, vuole che tuo marito sia via per lavoro proprio nei giorni in cui sei moribonda, tutto si ingigantisce: chi porta i bimbi a scuola? chiamo la nonna. Argh…la nonna abita a 500Km. Quindi la risposta, scontata, è: tu! Chi va a prenderli? sempre tu, infagottata in un bozzolo di sciarpe, cappotti e cappelli. 

La verità è che noi madri non contempliamo neanche la possibilità che ad ammalarci siamo noi, perché siamo programmate per accudire e non per essere accudite; per essere sempre in forma ed efficienti, perché l’idea di non esserlo ci terrorizza. 

La scorsa settimana mi sono beccata l’influenza (con buona probabilità contagiata dalla mia primogenita) e ho attraversato tutto ciò di cui ho parlato sopra. E’ stato un incubo ma sono sopravvissuta. E ora che sono di nuovo in forma ho anche trovato un lato positivo all’intera faccenda: ho perso peso. La febbre, oltre che uno straccio, mi ha resa inappetente! E ora vado verso la primavera più magra e più ottimista. Se dio vuole i malanni dell’inverno ce li siamo lasciati alle spalle.

…ora aspettiamo le epidemie di pidocchi. Ma quella è un’altra storia!

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