Alimentazione vegana: perché no?

Da un po’ di tempo a questa parte noto una nuova tendenza, quasi un fenomeno sociale (una moda?) che si sta facendo largo tra le nostre abitudini alimentari e guadagna ogni giorno più adepti: il veganismo. In neanche 2 anni ho visto nascere riviste dedicate alla cucina vegan, ristoranti, blog, sempre più celebrities che si dichiarano vegane. Ho visto esplodere aspre polemiche tra chi sostiene che un’alimentazione sana debba essere onnivora e chi invece ritiene che alcuni alimenti come la carne o i latticini siano veleno per la salute e vadano banditi dalla cucina. Io personalmente – e se mi leggete da un po’ lo sapete – mi considero una cultrice appassionata della buona tavola, quella che non taglia fuori nessun alimento; amo la carne e la faccio mangiare ai miei figli, anche se non certo tutti i giorni. Ma sono anche una curiosa, aperta alle sperimentazioni e mi piace esplorare territori a me sconosciuti, come le cucine etniche dei paesi più remoti o la cucina vegana appunto, che a prescindere dalle virtù che dicono abbia, ho scoperto essere gustosa e invitante, anche senza che diventi una religione. Rimango una onnivora convinta e cresco i miei figli da onnivori, ciononostante ho voglia di saperne di più da qualcuno che ha abbracciato il veganismo come stile di vita e ho fatto qualche domanda a Elena, una bella ragazza di 30 anni che fa la consulente del lavoro e vive a Padova col marito e Tommaso, il suo bambino di 1 anno.

Elena vegan MomsabouttownElena, raccontami un po’ quando sei diventata vegana e perché
Sono diventata vegana due anni fa, un mese prima di rimanere incinta di Tommaso. Non mi sentivo mai in forma al 100% e dopo aver provato diete di ogni genere che non mi apportavano alcun beneficio, sono capitata nel sito dell’igienista vegano Valdo Vaccaro. Ho iniziato a leggere le sue tesine e mi si è aperto un mondo. Ho letto di persone che attraverso il suo schema vegano tendenzialmente crudista hanno risolto tantissimi problemi e mi sono detta: ‘perché no? Buttiamoci in questa nuova sfida e vediamo come va’. Gradualmente e senza fanatismi ho iniziato ad eliminare latticini, carne, uova e tutti i prodotti di origine animale incrementando la quota di cibo crudo anche attraverso smoothies e succhi e la mia forma fisica è migliorata notevolmente. Ho trascorso 9 splendidi mesi di gravidanza con un’alimentazione vegan.

Perché vegana e non vegetariana?  Sono stata vegetariana nel periodo di transizione dall’alimentazione onnivora a quella vegan ma è stato solo per poco tempo perché il mio obbiettivo era diventare vegana. Tutti i testi che avevo letto a riguardo mi spingevano verso lo stile di vita vegan.

Quali sono i primi benefici che hai iniziato a notare? Già da subito ho iniziato a sentire un’energia fisica e mentale che prima non avevo, una digestione migliore e gran parte dei fastidi che mi perseguitavano da una vita sono spariti come per magia.

Come sei riuscita a convincere tuo marito a seguire la stessa dieta? anche tuo figlio è vegano oppure per lui fai qualche eccezione con i cibi?
All’inizio non è stato facile. Ho cercato di condividere con lui tutto quello che di nuovo apprendevo, così da aiutarlo a capire il perché volevo intraprendere questa strada e dopo qualche mese si è convertito al vegetarianismo ;-). Quindi in realtà lui non è vegano ma vegetariano. Il piccolo Tommy è vegano e seguito da un pediatra vegan, per l’appunto. Siamo convinti che questa sia la scelta più giusta per la sua salute (anche per lui ci siamo informati un sacco) e quindi cercheremo di indirizzarlo in questo senso ma senza terrorismo, lasciandolo libero di sperimentare. Anche perché fuori dalle mura di casa non c’è un mondo di vegani e quindi la flessibilità è, a mio avviso, importantissima.

Dove fai la spesa? riesci a procurarti tutto facilmente? Generalmente la frutta e la verdura me la procuro da contadini bio delle nostre campagne mentre per tutti gli altri prodotti, soprattutto per i prodotti raw (=crudi), mi rifornisco nei supermercati biologici. Ma ormai anche nei supermercati normali si trovano prodotti bio e vegani.

Come hai imparato a dosare gli alimenti in modo tale da avere l’apporto giusto di carboidrati, proteine, vitamine e grassi? Leggendo tanto e cercando di variare il più possibile la mia alimentazione mantenendola su una buona quota di crudo (d’estate 80%, d’inverno 50%). Non mi faccio mai mancare frutta e verdura cruda in abbondanza e nelle giuste combinazioni: avocado, semi, frutta secca, cereali integrali e legumi. Consumo molti estratti e frullati verdi. Anche Tommy ne va matto, adora l’estratto di carota.

E quando vai al ristorante come fai? Sebbene in Italia non ci sia una grande preparazione sulla cucina vegana, gran parte dei ristoranti offre almeno un piatto a base vegetale quindi generalmente me la cavo con una bella insalata per iniziare e un piatto di pasta con verdure. Anche qui cerco di essere flessibile e di trovare la soluzione più facile. La città estera che adoro, dove mi trasferirei anche subito e che offre cucina vegana e crudista è Los Angeles. Spero che anche l’Italia inizi ad aprirsi di più in questo senso.

Ogni tanto non ti viene da dire: basta, troppo complicato. I benefici superano di gran lunga l’impegno che una scelta come questa richiede quindi non ho mai avuto ripensamenti. Ovvio che mi rendo conto che era più facile quando mangiavo di tutto.

Non ti viene mai voglia di un hamburger o di un uovo al tegamino? Mi fai morire dal ridere! Ottima questa domanda. La mia risposta è………..suspense…….. NO, non mi mancano la carne e le uova. Magari qualche pezzetto di formaggio con dell’ottima marmellata e un calice di vino, si. Ma fortunatamente la cucina vegana è talmente ampia e gustosa che riesce a colmare queste mancanze, almeno per me:-) .

Ci dai la ricetta di un piatto vegano gustoso e facile da realizzare? Una ricetta che adoro e che trovo molto semplice è la tartare di avocado e pomodorini.
Si prende un avocado maturo al punto giusto, lo si taglia a pezzetti, lo si mette in una ciotola assieme a pomodorini tagliati a tocchetti, cipolla di tropea (facoltativa), qualche olivetta denocciolata, rucola tritata, semi di girasole (o altri semini che si hanno in dispensa), origano e basilico. Si condisce il tutto con un po’ d’olio d’oliva, del sale, del pepe e qualche goccia di limone. In un piatto si prepara una base di insalata verde, io di solito uso la rucola, e con un coppa pasta ci si mette sopra la tartare.
Oppure un’altra valida alternativa è mettere questa tartare sopra delle fette di pane precedentemente abbrustolite. Un connubio sublime! 😉 tartare vegana Momsabouttown

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