Gli amici…che si contano sulle dita di una mano

Sabato era il compleanno del mio secondogenito. Normalmente non organizzo feste per i miei figli, mando a scuola la torta e le candeline e li faccio festeggiare in classe con i loro compagni. Ma quest’anno il compleanno di Bibo cadeva di sabato e allora ho avuto lo slancio di dire ‘invitiamo i suoi amici e festeggiamo a casa’.

Ma chi invitare? tutta la classe? (mmhm…io non sono una tipa da feste FESTE) solo i maschi della classe? (del resto a quest’età i maschi e le femmine sembrano due compartimenti stagni). Oppure solo quelli che lui sente davvero essere i suoi amici?…gli amici di sempre?

Ho optato per la terza possibilità, invitando 4 bambini di cui solo uno in classe con lui; tutti e quattro conosciuti all’asilo e diventati amicizie che si sono consolidate negli anni. Non so bene quale sia l’alchimia che lega mio figlio a questi pochi bambini, la cosa certa è che pur essendo lui un bambino estremamente socievole, gira che ti rigira si ritrova sempre a cercare loro e a giocare con loro. 

Quando si dice che gli amici si contano sulle dita di una mano…

Li ha scelti istintivamente e li ha scelti a un’età insospettabile. E la sua scelta si è solo rafforzata con gli anni, perché i suoi amici restano ancora quelli….tutto il resto è contorno. Ma la stessa cosa vale per la mia primogenita, che ha forse due bambine di riferimento e nulla più.

E io che pensavo che i bambini in fondo stessero bene con tutti, purché coetanei. Invece mi rendo conto che sono come noi adulti, che in fondo, se ci chiedessero di nominare i nostri amici veri, non riusciremmo ad arrivare a 10. Ché sì, la vita ti porta a conoscere mille persone e a frequentarne altrettante e spesso a non coltivare per bene le amicizie vere. Ma poi loro rispuntano, resistono al tempo. Sono come gocce d’olio in un bicchiere d’acqua. Se il bicchiere lo agiti sembrano sparire, diluirsi, perdersi.

Per poi tornare a galla quando torna la calma.