#MyMomsAboutTown: Benedetta

Mi piacciono sempre le mamme che dicono le cose come stanno, senza infiocchettarle troppo. Eccone una:

Benedetta - MomsabouttownBenedetta, 39 anni, consulente PR per aziende del lusso e mamma di Giacomo, 5 anni, e Sebastiano, quasi 3 anni

 1. L’arrivo dei bambini ha mai ostacolato la tua crescita professionale? Hai dovuto rinunciare a qualcosa, fare un passo indietro?

Ecco, iniziamo bene…onestamente la risposta è: si, certo, assolutamente si! In realtà, sempre per amore di onestà, devo distinguere due aspetti. Il primo è quello personale: con l’arrivo dei bambini (e se devo essere proprio sincera è servito il secondo per arrivare a questa consapevolezza) ho finalmente capito, e soprattutto accettato, che per me la carriera professionale non era più una priorità. Io amo il mio lavoro, amo lavorare in generale ma non sono disposta a sacrificare, totalmente o in gran parte, la mia vita famigliare per questo. Ho sempre pensato che la qualità del tempo e dell’amore sia più importante della quantità, e ci credo tuttora. Quando hai dei bimbi piccoli, però, anche la quantità conta. Devi esserci quando loro hanno bisogno di te, delle tue carezze, delle tue confidenze e anche dei tuoi rimproveri. Il secondo aspetto è quello socio-culturale che si respira in Italia dove ai colloqui ti chiedono se hai figli o se hai intenzione di farne, dove non esistono congedi di paternità, dove la flessibilità di orario è inconcepibile e fare una skype conference invece che una riunione è fantascienza.

2. Pensi che la maternità ti abbia dato nuove competenze, nuovi strumenti per affrontare meglio o in maniera diversa il tuo lavoro?

Credo di essere diventata molto più pragmatica, di aver imparato a sfruttare al 110% ogni minuto, a capire immediatamente le priorità. E ho affinato le mie capacità di problem solving. La cosa migliore, a mio parere, è che ho uno sguardo più umano e più paziente nei confronti delle persone con cui interagisco. Ho anche ben chiaro quali sono le mie priorità per cui non mi faccio più prendere dall’ansia per piccolezze.

3. C’è qualcosa in cui il tuo compagno è più bravo di te nel rapporto con i bambini? Se sì, questa cosa ti crea frustrazione o la prendi con filosofia?

Stefano è bravissimo a giocare con loro, e a giocare in modo educativo cercando di insegnargli che è giusto essere competitivi ma è fondamentale lo spirito di squadra, che anche nel gioco ci sono delle regole e bisogna saperle rispettare , che la fantasia è una gran dote e avere dei sogni (anche grandi) è bello nella vita. Sono felice che lui sia più bravo di me così io posso fare un passo indietro e rilassarmi.

4. C’è qualcosa della maternità che ti ha fatto, ti fa ancora, sentire inadeguata?

Io mi sento perennemente inadeguata; ogni giorno chiamo mia madre (che ha fatto otto figli) e le dico: ”Non credo di potercela fare“ ma immagino che i figli ti facciano sentire così tante volte. Passi il tempo a volere il meglio per loro, a cercare di proteggerli, a tentare di essere perfetta, ma c’è sempre quell’incognita che non dipende da te.

5. Ti senti di più una mamma chioccia oppure hai un approccio “nordeuropeo”?

Io sono una mamma super chioccia, quasi da psicanalisi, però sono bravissima a camuffare e ad aver l’appeal da mamma nordeuropea. Non faccio altro che dire che a tredici anni li manderò a lavorare da Mac Donald a Londra per imparare l’inglese, poi se devo lasciarli a una festa da soli vado in paranoia (ma senza farlo vedere a nessuno).

6. Sei fissata con la disciplina oppure lasci che i tuoi figli facciano quello che si sentono?

Onestamente mi impongo di esser fissata con la disciplina ma i miei figli sono anarchici per natura. Quindi ci sono poche regole ma fondamentali: si dice buongiorno, per favore e grazie, ci si lava, non si alzano le mani, si parla con dolcezza e soprattutto si va a letto al massimo alle 21 così io non rischio la crisi di nervi. Ovviamente l’ultima è l’unica regola che si rispetta quasi sempre.

7. Con l’arrivo dei figli la tua vita di coppia ha avuto scossoni?..in pratica, hai rischiato il divorzio?

Io il divorzio lo rischiavo anche prima, faccio fatica io a vivere con me stessa figuratevi con qualcun altro. In generale i figli sono una grande prova per la coppia. Doversi confrontare con un altro quotidianamente è una sfida, soprattutto se hai la tendenza a credere che i figli per il 99% siano di tua proprietà. Alla fine ho capito che condividere con qualcuno gioie, paure e insicurezze è davvero una cosa meravigliosa e crea un‘intimità che poche altre cose portano.

8. Cosa ti ha insegnato la maternità finora?

La pazienza, la gusta misura delle cose e a non pretendere da me stessa quello che non sono in grado di dare.

9. Cosa ti piace fare con i tuoi figli? Cosa invece ti annoia un po’?

Amo tantissimo leggergli delle storie, disegnare con le tempere, giocare ai travestimenti. Adoro portarmeli in giro in bici. Odio davvero il momento del mangiare, credo che derivi dal concetto di sentirsi inadeguati; sono una pessima cuoca e quando non mangiano penso sia per quello. Non amo neanche giocare a calcio o a basket per 2 ore filate, per me sono sufficienti 10 minuti e per fortuna riesco sempre a passare il testimone a Stefano.

10. Pensi che i figli debbano adeguarsi allo stile e ai ritmi di vita dei genitori o il contrario?

Ho cercato di far adattare i nostri figli al nostro stile di vita senza fare grosse rinunce che poi avrei rimpianto. Di conseguenza anche il nostro stile di vita si è adattato naturalmente al loro e devo dire che in questo abbiamo trovato un buon equilibrio.

11. Riesci a ricavarti del tempo tutto per te? Cosa fai? Dove vai?

No, non riesco a ricavare tempo per me perché lavoro e faccio la mamma. Quando trovo un momento la cosa speciale che amo fare è andare nella libreria vicino a casa e comprarmi valanghe di libri che non so se leggerò mai. Crogiolarmi nell’indecisione tra un titolo e l’altro senza dover controllare che nessuno faccia danni intorno a me. Consiglio personale: mai andare in libreria per comprare un libro per te con i figli.

12. Cosa ti piace di Milano, per quanto riguarda la vita con i figli? C’è un posto che ami particolarmente?

Io sono una milanese che odia Milano per cui appena posso li porto via. La cosa che amo di più fare con loro è andare in Cascina Battitacco, a 10 minuti in bici da casa nostra, dove riesco a immaginare di non vivere in città. Mi piace tanto anche portarli all’ippodromo del galoppo dove loro sono felicissimi e sembra di essere catapultati in un’altra realtà.

13. Ogni tanto ti manca la tua vita prima dell’arrivo dei bambini, quando la figlia eri tu?

Mi manca un po’ avere poco tempo per le amiche, poter andare via un week-end e parlare solo di cose futili come shopping, uomini, film e musica. Mi manca anche l’essere figlia perché quando diventi mamma perdi un po’ quell’identità.

14. Qual è il tuo mantra?

“Don’t worry about a thing , ‘cause every little thing is gonna be alright“

 

 

 

 

 

 

 

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2 Discussion to this post

  1. Veronika ha detto:

    Benedetta sei sempre e sarai sempre in mio mito
    Ho adorato la tua intervista talmente uguale a te stessa
    Dopo anni di vita all estero non so più parlare l italiano ma spero abbiate capito cosa volessi dire

  2. theSwingingMom ha detto:

    Fantastica, mi è piaciuta moltissimo quest’intervista, una mamma fantastica, sembra quasi di conoscerla da sempre nel leggere -quella della libreria l’ho sempre pensata anch’io!!-

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