#MyMomsAboutTown: Antonella

Per il secondo capitolo di “Le mie Moms About Town” vi presento una piccola caterpillar che gestisce la famiglia con la stessa managerialità con cui gestisce il suo team in azienda e, nonostante abbia una vita logisticamente impegnativa, non ci pensa proprio a rinunciare ai piaceri della vita, con e senza i figli.
 
Antonella, 42 anni, mamma di Federico (5 anni) e Niccolò (3 anni) ed Executive in un grande gruppo multinazionale nel settore automotive.
 
1) Dopo tanti anni a Milano e dopo 2 figli ami ancora questa città o sei di quelle che iniziano a pensare che forse vivere in campagna sia una scelta più appropriata?       
Città o campagna è questione di DNA. Nelle mie corde c’è la città: in campagna mi mancherebbe l’aria.
Voglio che i miei figli ricevano tutti gli stimoli che una città può dare e lascio la campagna al week-end.

2) Per te che sei appena tornata da New York, dove hai vissuto qualche anno, con i bambini ancora piccoli: meglio una città come Milano o New York? 
New York senza ombra di dubbio.

3) Perché?
E’ molto più a misura di bambino di quanto possa sembrare dall’esterno. C’è tantissimo da fare e non ci si annoia mai. Ci si perde ogni volta tra aree verdi, children museums e miriadi di attività per i bimbi anche piccolissimi.
Milano ha ancora tanta strada da fare…
 
 
4) Cosa ti pesa di più del conciliare lavoro e famiglia? 
Mi pesa non arrivare mai a casa in tempo per cenare con i miei figli. Certe volte penso che riesce a farlo Obama e dovrei sforzarmi di riuscirci anch’io. Ma lui vive e lavora nello stesso posto…
 
 
5) Pensi che la nascita dei tuoi figli abbia penalizzato la tua crescita professionale? 
No, sono riuscita a non essere penalizzata. Ovviamente il tempo dedicato alla maternità è stato veramente ridotto ma,se mi guardo in giro, credo di essere stata molto fortunata.
 
 
6) Pensi che la maternità ti abbia dato nuovi skills per affrontare meglio il tuo lavoro, ti abbia addirittura fatto crescere?
Credo che la maternità ti dia la consapevolezza della necessità del giusto bilanciamento tra vita personale e professionale.
Il mio lavoro è importante e la mia famiglia lo è di più.
Nella mia quotidianità cerco di dedicarmi al lavoro senza però rinunciare a seguire i miei figli; quando possibile, anche nelle piccole cose.
E se le mamme della classe di Fede si ritrovano per decorare i biscotti per il mercatino di Natale, prendo mezza giornata di ferie e vado.
Faccio del mio meglio. Forse non è abbastanza…o forse va bene così.
 
 
7) Hai sensi di colpa verso i tuoi figli a causa del tempo dedicato al lavoro?
Più che sensi di colpa ho dei dubbi…poi rifletto e credo che anche le mamme che sono a casa non sempre riescono a concentrarsi  al 100% sui figli. Hanno bisogno di completarsi con altro.
La cosa più importante è che i figli sappiano che il lavoro è parte della vita della loro mamma. Se sei realizzata loro percepiscono la positività. Io ho sempre avuto i genitori che lavoravano e non ne ho mai sofferto. Anzi  mia mamma mi è sempre sembrata un’eroina anche quando arrivava tardi per preparare il pranzo.
 
8) C’è qualcosa in cui tuo marito è più bravo di te nell’educare/crescere Federico e Niccolò? Sei andata in crisi per questo o l’hai presa con filosofia?
Mio marito è molto saggio nelle scelte educative, io sono molto passionale…Siamo diversi e ci compensiamo.
 
 
9) C’è qualcosa della maternità che ti fa sentire inadeguata?
Ogni giorno rifletto sugli input che diamo ai nostri figli e le scelte che facciamo per loro. Ogni istante, con l’educazione che  diamo loro, formiamo gli adulti del futuro e segniamo il loro cammino. Mi fa sentire inadeguata il non sapere come va a finire e se i passi che facciamo per supportare i nostri figli nella crescita sono quelli giusti per far di loro delle belle persone.
 
 
10) Cosa ti ha insegnato la maternità finora?
L’amore smisurato e incondizionato
 
 
11) Ti senti più bella e femminile ora o quando non avevi ancora figli?
Credo che la femminilità sia più legata alla consapevolezza di me stessa acquisita con gli anni che alla maternità. 
 
 
12) Cosa ti piace fare con i tuoi figli?
 
Ballare….mettiamo la musica e saltelliamo in giro per casa.
 
13) Cosa invece odi fare (ma a loro piace tanto)?
Andare ai parchetti: mi annoiano un po’.
 
13) Pensi che i figli debbano adeguarsi allo stile di vita dei genitori o il contrario?
 
Non sono di quelle fissate con orari e regole…non faccio andare i miei figli a letto a orari rigidamente stabiliti. Non sono di quelle che pensano “oddio non posso viaggiare perché i bimbi sono piccoli”.
L’istinto mi guida nel capire fin dove mi posso spingere: certe volte io mi adeguo a loro e altre loro si adeguano, senza sacrifici.
 
 
14) Riesci a ricavarti del tempo tutto per te?
Ogni tanto devo fermarmi e stare sola con i miei pensieri, riorganizzare le idee. Una volta alla settimana esco a cena con mio marito per avere un momento per noi dove riuscire a raccontarci quello che non ci siamo detti per mancanza di tempo.
 
15) Cosa fai? dove vai?
Faccio cose normali, senza avere tempi dettati dalle necessità della famiglia: giro musei o faccio shopping, leggo libri o vedo un film. Devo avere dei momenti di solitudine per pensare e fare il punto.
 
 
16) Cosa ti piace di Milano, per quanto riguarda la vita con i figli? 
Sono da pochi mesi a Milano e sfortunatamente non ho ancora trovato nulla di stimolante.
 
 
17) E senza figli?
Tantissime cose…una soprattutto: l’aperitivo, bandito quando hai dei nani che ti girano intorno.
 
18) Un posto che ami particolarmente di questa città (un negozio, un ristorante, un quartiere, una strada)?
La Pasticceria Sissy (Piazza Risorgimento 6) per la colazione: bello il mini giardinetto dove gustare un caffè.
E poi il ristorante La Belle Aurore (Via Castelmorrone 25): ci andiamo a pranzo il sabato quando non siamo via per il week end. E’ spartanosopportano i bambini e fanno cibi semplici di cucina casalinga: poche alternative ma tutte buone per i bimbi. 
Infine il ristorante Gold (Via Carlo Poerio 2/A), quando sono sola con il marito: eccellente cucina siciliana e fashion.
 
 
19) Ogni tanto ti manca la tua vita prima dell’arrivo dei bambini, quando la figlia eri tu?
No, mi sento completa adesso. Le fasi precedenti sono state belle ma adesso ho bisogno di loro…non ne potrei più fare a meno.
 
 
20) Qual è il tuo mantra?
Nihil difficile volenti
 
 
 
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