La cantautrice

Olli canta. Canta spessissimo. Canta le canzoncine che ha imparato all’asilo, quelle che sente da me – che pure sono una che canta parecchio – e molte canzoni inventate da lei al momento. Anzi, canta soprattutto canzoni inventate da lei! E’ un’attitudine che ha da sempre. Pensavo lo facessero tutti i bambini e invece no: Bibo, per esempio, non lo ha mai fatto.

Le canzoni dell’asilo le ho imparate anch’io a furia di sentirle e spesso la accompagno facendo il controcanto e quando mi capita di dire una parola per un’altra mi becco puntualmente i suoi rimproveri di bambina precisetta quale è. Le canzoni che invece ha imparato a furia di ascoltarle da me le cantiamo insieme soprattutto quando andiamo in bici o quando siamo in macchina. Mi piace l’intesa che si crea tra noi quando cantiamo insieme le canzoni da grandi. Ieri mattina è stata la volta di Alicia Keys.

Mamma, cantiamo this girl is on fire?

Perché no!

Ma che significa ‘this girl is on fire’?
Significa che questa ragazza, quella di cui parla la cantante, è una bambina piena di vita, sicura di sé, piena di sogni. Come te!

Stamattina invece, andando a scuola, mi fa: mi canti Bella belinda?

La cantava sempre mia madre quando ero piccola e io ci fantasticavo intorno parecchio. Guarda caso anche Olli ne è affascinata.
Il pezzo in cui bella Belinda parla da sola con l’insalata e lo scioglilingua ‘non guarda il piatto ma la finestra, scende una lacrima nella minestra’ sono suoi preferiti, stenta ancora a cantarli correttamente ma la divertono un sacco.
Bibo ascolta, senza prestare grande attenzione. Si sforza di partecipare ma è piuttosto sereno riguardo al fatto che cantare è una prerogativa della sorella, un’arte nella quale a lui non interessa cimentarsi né primeggiare. 

Quando Olli canta le canzoni composte da lei, improvvisando, il tema cambia di volta in volta, l’ispirazione può arrivare da una bacchetta magica glitter appena ricevuta in regalo, dalla strega della favola che ha ascoltato a scuola, dai nonni lontani, da un cuore che ha disegnato su un foglio. A volte la canzone è originale nel testo e nella musica, altre volte ha la base di una canzoncina dell’asilo e il testo inventato da lei di sana pianta al momento. Si concentra, e con movenze teatrali si mette al centro di un palcoscenico immaginario e dà inizio alla sua performance. Io la ascolto e spesso, senza che se ne accorga, registro le sue esibizioni con l’iphone: non vorrei, fra 10 o 20 anni, pentirmi di non aver conservato documenti così preziosi. La sua produzione è piuttosto cospicua e io mi ritrovo a mandare valanghe di questi video a una chat di whatsapp fatta di zii, cugini e nonni lontani. Alcune delle sue canzoni sono entrate nella leggenda (della nostra famiglia ovviamente) tanto che i miei genitori ne hanno memorizzato alcune frasi, le più nonsense o quelle più creative e ogni tanto, nel bel mezzo dei loro discorsi le tirano fuori, sganasciandosi dalle risate. 

Per questa sua abilità a sfornare motivetti, Olli è stata da me soprannominata ed è ormai per tutti noi, la cantautrice.

Looks like a girl but she’s a flame
So bright she can burn your eyes
Better look the other way
You can try but you’ll never forget her name
She’s on top of the world
Hottest of the hottest girls say

(Girl on fire – Alicia Keys)

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