Ama e fai quello che vuoi

“Ama e fai quello che vuoi” è un libro che non finisce mai.

Perché scava, imperterrito, nell’animo del lettore fino a diventare una presenza invadente che obbliga al confronto, alla riflessione, anche a costo di sparigliare certezze o presunte tali che, a contatto con un tema forte come quello della religione, si trovano necessariamente in difficoltà.

L’ha scritto Elisa Fuksas (edito da Marsilio) ed è il racconto di una personale scoperta della fede e del suo primo, importantissimo passo, il battesimo.

Autobiografico o meno importa poco ai fini di una narrazione che si fa strumento di ricerca e, al contempo, contenitore di una vita in divenire, quella di una giovane donna, cresciuta in una famiglia illustre, immersa in una relazione sterile con Giacomo (“Ci amiamo, ma l’amore non basta. Sempre saputo, sempre detto”), amico più che amante, avvolta da un’incompiutezza che, dalla dimensione privata, arriva necessariamente a quella professionale.

In questa atmosfera sospesa Elisa conosce Luca, che la corteggia platonicamente ma che innesca, suo malgrado, la sua spiritualità in essere chiedendole di sposarlo in chiesa.

Solo che Elisa non è battezzata.

Ma capisce che, al netto di tutto, è questo quello che vuole, cercare la fede, trovare Dio, arrivare a una dimensione spirituale più autentica, più vera.

Ed è solo l’inizio di un nuovo percorso, forte, introspettivo, profondamente femminile, che la donna intraprenderà per guadagnarsi la fede. Con tutti gli annessi e connessi del caso che vanno dagli eccessi agli errori, passano per gioie fugaci e per momenti di sconforto, in una girandola di eventi che hanno il pregio di ridare, pagina dopo pagina, consistenza alla protagonista, man mano sempre meno annebbiata, sempre più reale.

“Ama e fai quello che vuoi” ha tutto il carattere di una storia d’amore. Quella con un divino che, come un innamorato sfuggente, si deve rincorrere, trattenere, convincere; che costa fatiche, lacrime, dubbi, a volte anche disincanto. Ma se è amore ne vale sempre la pena. Anche tra tante, troppe domande.

Starò facendo la cosa giusta?

È davvero Dio quello che cerco per dare un senso alla vita?

Non dovrei dedicarmi ad altro?

Sono infiniti i punti interrogativi che scorrono leggendo le pagine, quelli che la protagonista butta nei suoi pensieri, spesso in silenzio, ma che risuonano con la loro eco invadente nel lettore. Ed è allora che la ricerca della fede, da conquistare con una consapevolezza sempre maggiore, è allo stesso modo un viaggio dentro sé stessi che non prescinde da difetti e da debolezze, ma che da quelli impara ad emanciparsi tenendoli come tratti caratteristici e unici.

In mezzo c’è spazio per altre storie, tutte vagamente incompiute, tutte capaci di creare un unicum a suo modo spassoso tra l’aria rarefatta di Roma, le chiese di Firenze e il sapore incantevole di Pantelleria.

Elisa Fuksas ha scritto un romanzo incantevole, dovete fidarvi.

Testo di Ursula Beretta

 

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