Le feste di compleanno

Mamma, quand’è il mio compleanno?

Il 18 agosto.

E adesso in che mese siamo?

Siamo a maggio.

Allora manca pochissimo! Devi mandare gli inviti per la mia festa!

Inviti? festa? quale festa? E in ogni caso neanche Kate e William hanno mandato le partecipazioni con tanto anticipo.

Mi assale il panico. Se nei primi anni della loro vita i miei figli hanno ignorato l’equazione compleanno = festa, accontentandosi della tortina fatta da me e della compagnia dei familiari stretti, temo che quest’anno non ho scampo. Almeno con la mia primogenita. E’ arrivato il momento di fare i conti col fatto che a quasi 6 anni si inizia a soppesare quello che fanno gli altri, a voler fare altrettanto…e quindi a desiderare una festa di compleanno ‘come quella di’. 

Il problema è che le feste dei bambini di città, nel 2017, sono roba seria. Serissima! C’è una procedura ben precisa a cui attenersi: un mese prima dell’evento, la mamma di colui che sta per compiere gli anni manda un Save the date per e-mail alle mamme degli amichetti; qualche giorno dopo fa trovare un invito cartaceo nell’armadietto dell’asilo e a 15 giorni dall’evento fa un recall per raccogliere le conferme definitive: le adesioni certe, insomma, salvo catastrofi impreviste tipo morbillo, febbre, virus intestinali invalidanti. Neanche quando organizzavo le sfilate avevo un time&action plan così rigido.

Quando compivo gli anni io, mia madre faceva una torta crema e cioccolato e invitava una manciata di miei amici a giocare; a un certo punto spegnevo le candeline, foto di rito e tutti a casa. I bambini del 2017, almeno in città, raramente fanno la festa di compleanno a casa, la fanno in ludoteca, dove possono scatenarsi senza il pericolo di mandare in frantumi il vaso cinese vintage. Il tema della festa – perché generalmente non si tratta di ‘feste e basta’ ma di feste a tema – varia in base agli interessi del momento: le principesse, Star Wars, le Tartarughe Ninja. Tutto è a tema: dai tovaglioli alle forchettine, alla torta che, ovviamente, non è certo la tortina home made che facevano a me ma una signora torta fatta da un vero cake designer. Più alto il budget, più alta e principesca la torta. In città, per giunta, le possibili varianti alle ‘banali’ feste in ludoteca sono molteplici: c’è la festa colta al museo, al cinema, quella bucolica in fattoria. 

Dopo aver sperimentato ogni tipo di festa di compleanno la mia primogenita – manco a dirlo – ha aspettative altissime sulla SUA di festa. E aspettative altissime sulle MIE capacità organizzative. Peccato abbia una mamma minimalista e non proprio festaiola e peccato (o per fortuna?) sia nata, come ho detto prima, il 18 agosto, quando di sicuro saremo lontani dalla città e dalle sue mille risorse. Le dico che saremo nel profondo sud e che – WOW! – faremo una festicciola con zii e cuginetti a casa dei nonni. E che sarà super divertente anche senza le principesse e il museo. Ma lei, restando aggrappata al suo sogno cittadino, mi fa: possono venire anche Vittoria, Matilde e Ginevra?

E io, sperando che per il 18 agosto se ne sarà scordata: ‘Ehm …sì, bè, uhm, certo!…organizziamo un bel transfer da Milano. Che problema c’è…è la tua festa di compleanno!

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