Non leggo più gli oroscopi

La parte più bella delle feste natalizie per molto anni è stata trascorrere i pomeriggi a casa di mia nonna a chiacchierare con mia zia che, come ogni Natale, arrivava da Napoli, sfogliando pile di riviste femminili e leggendo l’oroscopo su ognuna. Era un futile passatempo per noi irrinunciabile. Era un gioco…ma non lo era poi così tanto.

Il 2007 sarà l’anno del Toro!

“Nel 2006 avete affrontato difficoltà di ogni tipo, il lavoro è andato così così, l’amore – complice Saturno in posizione avversa – vi ha dato cocenti delusioni ma nel 2007 Venere entrerà nel vostro segno portando grandi cambiamenti. I primi miglioramenti riuscirete a vederli già da metà febbraio! “

Frasi di questo tipo avevano il potere di risollevare il mio umore, di ridarmi speranze che avevo perso. Mi bastava sapere che i mesi a venire sarebbero stati tutti in discesa – LO DICEVA L’OROSCOPO! – per ritrovare il sorriso. Tra il 25 e il 31 mi dilettavo a cercare su Amica, Grazia e, ovviamente Astra le conferme di quanto avevo letto sull’oroscopo di Elle o di Marie Claire. Per non parlare del follow up che scattava con le amiche nel corso dell’anno nuovo. Si compravano giornali come Di più solo per leggere l’oroscopo di Paolo Fox: l’oracolo. Nessuno sapeva leggere le stelle come Paolo Fox. Poi, certo, volendo c’era pure Branko e Capitani, che chiaramente prendeva in giro tutti con le sue frasi criptiche e nonsense, ma noi si riusciva a trovare un senso pure a quelle. Lo sguardo era sempre fisso al futuro e il nostro futuro – il mio, almeno – era scritto nelle stelle. Il presente, seppure tutto sommato soddisfacente, non era mai abbastanza. Ero smaniosa di scoprire quello che veniva dopo: un nuovo amore che mi avrebbe cambiato la vita, il nuovo lavoro che le congiunzioni astrali mi avrebbero regalato.

“Ad aprile, l’occasione che stavate aspettando da mesi, busserà alla vostra porta“.

A un certo punto, non so dire bene quando, ho smesso. Ho smesso di leggere gli oroscopi. Tutti quanti. Ho smesso di comprare rotocalchi assurdi e pure Astra. Forse è accaduto in concomitanza con la perdita di mia zia, quella – amatissima – con cui trascorrevo i pomeriggi a casa di mia nonna durante le vacanze di Natale. Con lei moriva anche il nostro rito del comprare riviste e leggerne gli oroscopi. Oppure è stato quando ho incontrato Enne. Da un certo momento in poi quello che dicevano le stelle non mi è più interessato. Ho smesso di dare a loro la responsabilità del mio futuro. Continuo a comprare riviste e puntualmente salto l’ultima pagina, quella dell’oroscopo. 

Non mi interessa se il 2019 sarà ‘il mio anno’, me lo vivrò giorno per giorno come ho fatto per il 2018, e gli sarò grata per le sorprese che vorrà riservarmi, sperando che mi sia clemente e benevolo. Non ho più fretta di conoscere il futuro, il presente mi riempie e mi entusiasma di più.

E le stelle? per quanto mi riguarda…stanno a guardare.

 

 

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