Trovare equilibrio e pace interiore con il reiki

Un disagio inspiegabile che ci rende insopportabilmente opaca la vita quotidiana, un dolore di cui non riusciamo a liberarci, piccoli e grandi malesseri che ci opprimono: una cura alternativa è nel Reiki.

Me lo racconta Tamara, mamma di due bambini e uno sguardo che infonde calma. Tamara pratica questa disciplina sugli altri (e su di sé) ormai da anni ed è pronta a togliermi tutte le curiosità. Prima della nostra chiacchierata mi sono sottoposta a una seduta, per capire in cosa consistesse. E’ una specie di massaggio ma le mani del terapista rimangono ferme, sfiorando appena un punto preciso del corpo: nel mio caso, la testa. Dura circa un’ora. La sensazione è di un progressivo rilassamento e, alla fine seduta, di un grande benessere. DI leggerezza.

Partiamo dall’inizio. Che cos’è il Reiki?

Il Reiki è una tecnica di origine giapponese e una disciplina spirituale che consiste in una serie di attivazioni energetiche che hanno lo scopo di facilitare e aumentare progressivamente e gradualmente il passaggio di energia vitale attraverso il nostro sistema psicofisico. 

Non ha nulla a che vedere con religioni, sette o filosofie né pretende di sostituirsi alla medicina occidentale o alla terapia medico-sanitaria. E’ una via di crescita interiore e spirituale, che può condurre a una profonda esperienza mistica nella quale l’individuo è chiamato a realizzare e a guarire sé stesso lavorando con le proprie risorse interiori e, nel contempo, appellandosi all’energia vitale che lo circonda. E’ una tecnica semplice, che chiunque può praticare.

Da un punto di vista spirituale la malattia è causata da uno squilibrio tra corpo, mente e anima. Attraverso il Reiki si va a stimolare la capacità del corpo di rigenerarsi e ritrovare quell’equilibrio originario che era venuto meno a causa di traumi vissuti, sia dal punto di vista energetico che biochimico. Ogni essere umano reagisce al dolore in maniera diversa. C’è chi da un dolore tira fuori la forza, chi soffre senza manifestarlo, creando però in sé un blocco che lo ostacola anche nella vita quotidiana. L’energia Reiki lavora contemporaneamente su corpo mente e spirito e mira a sciogliere questi blocchi. 

Come hai iniziato a praticare questa disciplina?

Sentivo dentro di me un disagio che non riuscivo a mettere a fuoco. Era come se avessi qualcosa da tirare fuori che mi opprimeva. In libreria continuavo a trovarmi davanti libri sul Reiki fino a che ne ho comprato uno, che peraltro ho letto dopo 6 mesi. Da lì la folgorazione: ho cercato un centro a Milano che lo praticasse e ho iniziato a sottopormi a trattamenti. Inizialmente non sentivo più di tanto però ho perseverato. Dopo 3 o 4 trattamenti ho iniziato a percepire dei cambiamenti, dentro e fuori di me. Iniziavo a visualizzare, a guardare con oggettività ciò che mi opprimeva e piano piano a uscire fuori dal dolore che mi ero trascinata nel tempo, amplificandolo. Constatando l’efficacia della terapia ho iniziato ad approfondire con corsi di specializzazione e ora sono io a portare beneficio a chi vuole intraprendere un cammino di serenità ed equilibro interiore. 

Il Reiki è terapeutico anche per i bambini?

Certo! Bambini particolarmente irrequieti o che hanno dei blocchi dovuti a piccoli traumi subiti come la separazione dei genitori o una morte. Ma anche disturbi di piccola entità. Per i miei figli è il pane quotidiano: se hanno mal di testa o mal di pancia corrono da me, ‘mamma, mi fai il Reiki?’ Il calore che si sprigiona dalle mani è davvero terapeutico per mille cose. 

Con i bambini il contatto e lo scambio è più facile, perché non hanno sovrastrutture mentali. Gli adulti capita che si irrigidiscano, mettano dei filtri. Invece nel trattamento più ti lasci andare e ti fidi di chi ti tratta più la guarigione è veloce.

Gli effetti li vedi fin da subito?

Non sempre. Alcune persone impiegano tanto tempo perché inconsciamente hanno paura: non del trattamento in sé ma di tirare fuori un qualcosa che non conoscono. Dunque inconsciamente si chiudono, mettono un freno. Il corpo reagisce e si apre alla guarigione se ci si abbandona completamente 

Per chi volesse contattare Tamara e sperimentare questa disciplina nel suo studio di via Marradi a Milano, questa è la mail:

  => tamara.diliddo@yahoo.it

 

 

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