24 ore

Finché troveremo il tempo per ritagliarci 24 ore per noi due soli, di tanto in tanto, avremo ottime possibilità che la coppia duri, si ossigeni e che noi due si stia bene, almeno quanto lo sono stati i nostri figli rimasti a casa con i nonni: sì, perché io e Enne abbiamo riempito una sacca da mare con lo spazzolino da denti e poco altro e per 24 ore siamo fuggiti alle Tremiti, il luogo dove ho trascorso ogni estate della mia infanzia dai 7 anni in poi. Che poi, per chi ci va da tutta la vita, ‘le Tremiti’ sono ‘Tremiti’ e basta, come se invece che un arcipelago fossero una sola isola: in effetti le isole sono così minuscole e vicine l’una all’altra che tutte insieme non fanno neanche l’alluce della Corsica. Arrivati lì dopo 40 minuti di aliscafo abbiamo noleggiato al volo un gommone e siamo andati al largo, ci siamo spogliati e infilati il costume e abbiamo cominciato a circumnavigare ogni isola fermandoci nelle calette più belle e solitarie a fare il bagno. Io ho fatto da guida turistica chiamando ogni insenatura col suo nome, indicando ogni scoglio noto per la sua forma particolare e le leggende legate ad esso. E senza guardare mai l’orologio, quando ci è venuta fame abbiamo improvvisato un pic-nic con focaccia e frutta che ci eravamo portati da casa che abbiamo mangiato coi piedi a mollo, lasciandoci cullare dalle onde e dalla musica di Spotify che arrivava da una mini cassa acustica molto strategica collegata all’iphone. Per qualche ora siamo tornati diciottenni. Liberatorio.TremitiTremitiTremiti

Con Enne ho visto l’isola con gli occhi di chi la vede per la prima volta e, proprio come se la vedessi per la prima volta, non ho potuto non pensare che non esista per me isola più bella. In realtà lo ripeto ogni volta che ci torno, e io non ci tornavo da quando aspettavo Olli, quindi da più di 4 anni. E con l’arrivo anche di Bibo l’idea di andare a Tremiti d’estate è stata messa da parte per un po’: l’isola è molto spartana e poco adatta a una vacanza con bambini piccoli. Diventa invece l’isola dei sogni per qualunque bambino dai 4/5 anni in su, per i suoi fondali pieni di pesci, il mare trasparente, le rocce da cui tuffarsi, la possibilità di stare tutto il giorno in costume e a piedi nudi. Dal gommone fotografavo l’isola e pensavo a quanto i figli siano un’onda anomala che quando arriva invade ogni cosa, si insinua dappertutto. Tutto viene messo in discussione e, se nel rapporto di coppia c’è una piccola falla loro, i figli, sono capaci di aprire un squarcio che non sempre si ricuce. Servono spalle larghe, equilibrio, pazienza a pacchi e la volontà di non lasciarsi sommergere da quell’onda, di salire su una zattera, o meglio su un gommone, e di andare a guardare il tramonto al largo, abbracciati, ascoltando Chandelier su Spotify, mentre l’onda piano piano si ritrae e il mare torna tranquillo. DSC_0095San NicolaCapraiaSan DominoTremiti

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Discussion about this post

  1. Drusilla ha detto:

    Stupende le foto e perfette le tue parole! Devi essere veramente coppia per poter diventare famiglia.
    24 ore di solitudine moglie-marito sono vitali per poter far sopravvivere una coppia, noi abbiamo quasi esaurito il tempo per noi, ricaricato le pile per affrontare i prossimi otto mesi sempre con figli.

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