Divide et impera

Gli antichi Romani, per governare, avevano una strategia ben sintetizzata in una locuzione: divide et impera. Se vuoi mantenere il controllo, la pace e la supremazia devi creare disunione tra i popoli sottomessi, tra i sudditi, così non rischi che questi si alleino organizzando rappresaglie. Io e mio marito abbiamo scoperto che questa strategia funziona anche coi figli: per mantenere la pace e il controllo supremo li devi separare e noi ogni tanto (per sopravvivere) lo facciamo. Lo scorso week end per esempio, lui si è portato Olli in viaggio dalla nonna paterna e io sono rimasta a Milano con Bibo.

Risultato? Praticamente mi è sembrato di avere in casa un altro bambino! Il bambino che in presenza della sorella è normalmente molesto, frignone, dispettoso e ingestibile, da solo era pacato, dolce, sorridente, IN GRADO DI GIOCARE DA SOLO per delle mezzore. E qualcosa di simile accadeva nel paesino del sud in cui soggiornava Enne con la nostra primogenita.
Ringalluzzita dalla pace e dall’armonia che regnava in casa mia, domenica ho avuto lo slancio di portare  Bibo a un concerto per bambini da 0 a 6 anni organizzato da Musilieu, un progetto creato da due musiciste professioniste Federica Braga e Claudia Veronese, insegnanti accreditate per la diffusione della Music Learning Theory (MLT), la Teoria dell’Apprendimento Musicale sviluppata da Edwin E. Gordon.
La MLT spiega che i sistemi di apprendimento della musica sono simili a quelli del linguaggio. Si possono dunque educare i bambini alla musica fin dalla prima infanzia in maniera del tutto naturale e istintiva, come insegnare loro a parlare. La MILT  educa a comprendere sintatticamente il linguaggio musicale, fin da neonati. E indirettamente educa ad apprezzare il silenzio, la concentrazione e il rispetto, valori intrinseci al linguaggio musicale. Affascinante, no?
Il concerto a cui ho partecipato con mio figlio non prevedeva sedie, palcoscenici e platea. In una sala vuota le mamme e i bambini stavano seduti o distesi in ordine sparso e in mezzo a loro si muovono i musicisti, intonando con la voce melodie semplici e muovendosi dolcemente col corpo, passando di tanto in tanto all’esecuzione di pezzi con gli strumenti musicali veri e propri come il violino, l’arpa, il tamburo.
Per 45 minuti – questa la durata del concerto anche perché verosimilmente, mantenere viva l’attenzione di un bambino oltre 45 minuti è difficile – mio figlio (18 mesi) è rimasto seduto accovacciato tra le mie gambe, attento, concentrato, anzi direi letteralmente rapito dalla musica e dai musicisti, lasciando me sbalordita e un po’ commossa. Ho faticato a portarlo via da lì.
Non vedo l’ora di ripetere l’esperienza anche con la mia primogenita. Oppure con entrambi: chissà mai che la MLT riporti l’armonia tra i fratelli senza bisogno di strategie?

Bibo e la bella arpista
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4 Discussion to this post

  1. Mimma Zizzo ha detto:

    Vedi che hanno fatto bene a segnalarti sul magazine?? Tu dai un sacco di dritte! comunque stessa cosa accade con amichetti. Spesso è figo avere suoi amici per casa, ma non nascondo che la gestione a volte è decisamente più semplice in solitaria. A meno che non trovi l'amico perfetto. Ma esiste??? Un abbraccio

    • Emme ha detto:

      Se considero che io e mia sorella abbiamo litigato regolarmente fino ai 13 anni mi deprimo…forse quando avrò 60 anni avrò la gioia di vedere i miei figli condividere lo stesso spazio pacificamente…sob!

  2. Drusilla Galelli ha detto:

    Mi sa che hai proprio ragione, dividerli gli fa bene e ci permette di tirare respiro.<br />Purtroppo vivendo lontano dai nonni diventa praticamente impossibile separare i miei figli ma ad esempio il mercoledi Tommaso frequenta il lego club e si ferma a scuola un&#39;ora in più quindi ho la possibilità di godermi per un paio di ore il piccoletto che mi fa divertire, ridere e rilassare. <br />Mi

    • Emme ha detto:

      Drusilla, prova magari a fare come me durante il week end, tu da sola con uno dei due e l&#39;altro con il papà, a fare cose diverse in posto diversi. Funziona!

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