In Puglia con i bambini: l’incanto della Masseria Torre Coccaro

Ci sono luoghi che ti fanno sentire a casa, anche se è la prima volta che ci metti piede. Varchi la soglia e ti senti bene, a tuo agio come se li conoscessi da sempre. La Masseria Torre Coccaro ti dà esattamente quella sensazione. Sarà l’assenza di eccessivi formalismi, caos e ridondanze, sarà l’accoglienza familiare che ti fa entrare immediatamente nell’atmosfera bucolica del posto e ti fa venire voglia liberarti di ogni sovrastruttura, oltre che delle scarpe e dei vestiti ingombranti. Credo che il suo fascino stia in tutti questi elementi insieme.

Torre Coccaro è un luogo raccolto dove tutto è a portata di mano, i bambini si sentono al sicuro e si muovono con disinvoltura senza rischiare di perdere il senso dell’orientamento e tu rallenti il ritmo: l’ansia si dissolve assieme al colorito verdognolo della città. E’ un hotel di charme ricavato all’interno di un’antica torre di avvistamento in tufo che svetta – bianca e abbagliante – contrastando il celeste intenso del cielo della Puglia nelle giornate estive, scenografica e bellissima nella sua semplicità architettonica. Attorno alla struttura principale una bella corte con la cappella rosso pompeiano e casette bianche scavate nel tufo, ingentilite da buganvillee rampicanti. Fuori, solo muretti a secco e ulivi secolari che affondano le loro radici centenarie nella terra rossa. E quiete.

I pochi giorni trascorsi qui ci hanno rigenerati tutti e quattro. I figli hanno amato il kids club sotto gli alberi di fico, dove hanno giocato assieme a bambini arrivati da ogni parte del mondo; tuffarsi a oltranza nella fantastica piscina  che degradava piano piano e li faceva sentire dei nuotatori provetti; fare la pizza e a infornarla in un vero forno a legna. Io ho adorato le lunghe colazioni a base di burrata, ricotta fresca e focaccia, la vegetazione rigogliosa della masseria, le lucine accese al tramonto sul grande cortile, le camere arredate con pezzi di artigianato locale. E poi Coccaro Beach, lo scicchissimo stabilimento balneare a pochi chilometri dalla masseria, confortevole tanto per gli adulti quanto per i bambini, che avevano a disposizione un’area dedicata a loro per le ore più calde. Ho amato leggere sotto l’ombrellone assieme a Enne per ore (sì, ore!), mentre i figli erano a giocare altrove, felici, scatenati e supervisionati da personale attento e paziente.

Molti ospiti della masseria –  ho scoperto – ritornano, anno dopo anno, diventando di casa. Hanno bambini che hanno imparato a nuotare proprio lì e che chiamano per nome le ragazze che li fanno giocare in piscina e che li hanno praticamente visti crescere.

In fondo le persone hanno bisogno di posti che li facciano sentire a casa. Proprio come noi quattro.